AnarchiCo

Arcore dello Stato

Il titolo giusto per questa riflessione era: “Non ci posso credere…”.

Che sono le parole che ho ripetuto più volte mentre guardavo il video postato su YouTube da un giornale libero che molti senza dubbio conoscono, Il Fatto Quotidiano.

Libero se non altro di mandare – loro che sono su carta, ma anche molto online – una telecamera in giro per riprendere quei fatti che altrimenti potrebbero scomparire dagli obiettivi – tanto indaffarati con tutt’altro – delle televisioni tradizionali.

Guardavo un video prodotto da una redazione giornalistica di un quotidiano, dunque.

Lo includo per chi se lo fosse perso.

Incredibile vero?

Oggi si è tenuta ad Arcore una manifestazione del Popolo Viola per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi.

Se non sbaglio un altro dei giochi di parole divertenti sulla manifestazione di oggi era quello che legava il nome del comune brianzolo alle abitudini sessuali del suo più noto residente, pertanto alcuni avevano proposto di chiamare ‘hArdcore‘ la protesta.

Naturalmente i recenti scandali sessuali hanno mobilitato la società civile che attualmente usa il cappello del Popolo Viola; e simbolicamente l’idea di andare proprio nella villa oggetto di tanti e disgustevoli festini non era per nulla peregrina, sul piano simbolico e dissacrante.

Ora leggo sulle veline e sui siti dei quotidiani che anche il Popolo Viola si dissocia da questi episodi di violenza, che sono attribuiti come al solito ai centri sociali e a qualcuno dell’area ‘anarchica‘.

Per carità, sarà anche vero, è chiaro che quando la società civile lancia un sasso su un cordone di carabinieri smette di essere tale; e quindi fa anche comodo resuscitare vecchie definizioni – per’altro sempre vive, ci mancherebbe.

Ma il punto è veramente un altro – e lo dico a chiunque si sia spinto a leggere fin qui – compagni, società civile e bloggers incivili, digosotti curiosi e quant’altro.

Il punto è che l’Italia è rappresentata da questo filmato, metaforicamente parlando.

Stiamo facendo gli scontri all’incrocio di un anonimo paesino lombardo.

Le battaglie di civiltà non seguono più gli ampi viali delle metropoli, siamo ridotti alle strette vie di provincia che conducono verso ville di alcuni arricchitti sempre abbronzati.

I nostri problemi sembrano essere nel punto più improbabile, insomma.

Il cuore della crisi – economica, morale e istrituzionale – non risiede nei grandi palazzi del potere o nelle immanenti istituzioni dello Stato, ma nelle lussuose ville private di alcuni – sempre menooligarchi ‘a tempore’.

Che chiaramente in quelle ville allevano vizi tutt’altro che pubblici, ma… su questo ho avuto buona grazia di non scrivere qui, anche perchè proprio non ci tenevo a legarmi alla schiera di bloggers (milioni? miliardi?) che in queste settimane hanno scritto qualcosa sul ‘caso Ruby‘ e tutto ciò che ne consegue.

Viva la rete e i blog che scrivono su tutto, ma proprio non avevo voglia di parlare delle intercettazioni che abbiamo letto recentemente e dei loro risvolti pruriginosi. O almeno, non volevo farlo qui e ho preferito seguire e commentare il caso dal vivo, com’è naturale.

Ma non me la sono sentita di scrivere un post sul ‘bunga-bunga‘, anche perchè avrebbe significato scriverlo seriamente e ironicamente allo stesso tempo, scendendo nei dettagli senza però mai sfiorare la volgarità… insomma, era molto difficile scrivere un buon post su queste vicende, e per vigliaccheria o pigrizia avevo deciso di risparmiarmelo.

Ma poi vedendo questo spezzone mi sono anche detto che non ci potevo credere, ancora una volta, che il cuore dello Stato fosse arrivato all’incrocio periferico di un qualsiasi paesino della Brianza, costringendo – che cazzo –  tutori dell’ordine e ribelli a mettere in scena il conflitto in un posto tanto ameno.

E’ questa l’Italia alla fine del regime berlusconiano, ha perso il centro e la dimensione delle cose che succedono, dei problemi che la abitano.

Potevamo aspettarci altro? E’ un regime TELEVISIVO, cari signori, quindi il ‘cuore dello stato‘ può benissimo scegliere di rappresentarsi ad Arcore e costringerci tutti a guardare lì. Può insomma decidere – per non farsi mancare proprio nulla – di mettere in scena in un incrocio come quello le solite manganellate, i soliti distinguo e le solite dichiarazioni delle varie carrellate politiche.

Che poi… come al solito mi chiedo: “Se anche lo spezzone ‘anarchico‘ fosse riuscito a raggiungere il cancello della tanto chiacchierata villa di Berlusconi, che problemi ci sarebbero stati?”

Non ne ho idea ma immagino che i giardini di Arcore siano talmente vasti da costituire un’amplissima ‘zona rossa‘, più che sufficiente per ogni genere di contenimento… cosa avrebbe potuto fare quel centinaio di dimostranti di fronte al cancello di Arcore?

Tirare una monetina ai dobermann, abbattere un vaso di gelsomino dei viali d’ingresso? Probabilmente non molto di più, ma sarebbe stato ‘troppo’ sul piano simbolico, quindi si è naturalmente preferito chiudere l’incrocio e procedere come si vede nel filmato.

Ma allora è proprio sul terreno del simbolo che il nostro paese è immerso in una profonda crisi politica.

Perchè quando i simboli pubblici vengono associati con l’arbitrio privato e contemporaneamente l’arbitrio privato assurge a pubblico rappresentante… beh, allora è segno che non si tratta solo della fortuna politica di un singolo individuo che fa da despota, ma di un vuoto di significato, di un impoverimento simbolico di lungo periodo. Una perdita di senso nel nostro modo di vivere la vita collettiva, ora e qui.

La mancanza – tanto per non lasciare nulla di taciuto – di simboli alternativi più forti, capaci di radicarsi e far radicare un senso e un modo migliore di rappresentare le formule che regolano e indirizzano l’agire collettivo.

Lo dico solo per riportare al centro della discussione il vero nodo della crisi politica italiana; perchè poi a me gli scontri di provincia piacciono moltissimo e devo anzi rinnovare il mio apprezzamento per i giornalisti del Fatto che hanno realizzato il video, senza il quale non mi sarei potuto abbandonare a tutta questa speculazione/suggestione che leggete qui, ammesso che qualcuno lo faccia sul serio.

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