Lacrime future
In un folle ritorno di una ragazza al bar,
o in un sorriso di fata, o non ricordo,
tramo ancora l’alba dei sensi.
Impietrito, corrotto.
Non-nuovo in una nuova stagione;
fuori posto, insomma.
Nuvole di pietra dura alle spalle,
cenere e germogli davanti a me.
Eravamo.
Compagni, fratelli, corazze d’acciaio.
Eravamo giovani e il mondo in pugno.
Siamo stati e saremo.
Non tutti, non per sempre; sempre diversi.
Ma intanto, torno al bancone;
sorseggio da solo e ti penso.