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Il marketing della crisi

Prospect che ti telefonano per chiederti un preventivo e senti dall’altra parte il rumore del nodo scorsoio della corda che gli pende sul collo.

Perchè c’è la crisi.

Giovani collaboratori che scoppiano in lacrime ogni due settimane, ogni volta per un buon motivo e ogni volta per un motivo diverso.

Spesso, sempre perchè c’è sta cazzo di ‘crisi‘.

Personalmente piango forte e a singhiozzo e penso spesso al suicidio solo per il fatto di esser costretto a lavorare in generale nella vita, ANCHE SENZA dovermi occupare espressamente della crisi.

Ognuno deve coltivare la sua scala di valori e dare la giusta dimensione alle cose del mondo, per carità.

Ma direi che, considerando la congiuntura, sono costretto a sfoderare un cazzo di ottimismo disarmante in questo periodo, anche se mi costa il doppio della fatica lavorare così.

Durante il canto del cigno dell’economia di questo paese diventa davvero fondamentale saper ballare sulle punte dei piedi.

E permettetemi di dire #StiCazzi pure alla crisi; che ‘sto paese è in crisi economica da quando non avevo ancora i peli sul cazzo [1992], e dopo tanti anni oggi è ancora in crisi [un’altra, teoricamente]… ma ormai non mi ricordo bene nemmeno qual è la differenza esattamente, non sono nemmeno certo che esista davvero una versione italiana di ‘economia in sviluppo’.

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