Il tartufo nero
Da sobrio, stavolta, sono gastronomicamente coinvolto dal tartufo nero.
Drammaticamente, visti i risultati (…era andata – forse – meglio col guacamole…).
Ma chissenefrega, la posto lo stesso. Semplicemente stasera ho avuto occasione di grattare un intero tartufo, regalatomi chissà dove e chissà da chi.
Beh, una bella sensazione.
🙂
Torba e cani sudati,
autunno col fango sulle scarpe;
quasi il sapore d’inverno in bocca,
e sulle spalle, vestiti pesanti.
Stai lì,
prezioso come la libertà,
saporito come l’amore.
Tartufo nero di bosco,
come la carne buona,
rimani nascosto ai molti, e nemico dei ‘cani’.
Ti concedi solo a grani,
così radi e clandestini:
ecco i miei morsi veloci per i tuoi granelli scuri.
Eppure il bosco sarà generoso
con i miei stivali e la mia bisaccia,
se di tanto in tanto, per vanità,
con ardore e fame ti darò la caccia.
E non mancherà, sarò sincero,
tra i funghi e il sale, sul mio desco,
qualche scaglia scura di quel raro tartufo nero.