Glicine
La pianta del glicine sembra ingrata, i giardinieri la odiano.
Perché dopo una breve fioritura lascia sul prato cumuli di fogliame, che marciscono con le piogge della tarda primavera.
È un rampicante che serve a coprire confini, creare #bordure su muretti, pareti, angoli di prato inaccessibili.
Tuttavia, anche se la gente lo pianta per coprire, il glicine passa la maggior parte dell’anno totalmente spoglio, esibendo rami nodosi che si aggrappano ai muri, alla roccia, come privi di vita.
Quindi il glicine è puro legno per la maggior parte del tempo.
Solo verso la fine di gennaio i rami si risvegliano, e le foglie ripopolano il legno morto con una velocità che non diresti.
Poi, ai primi soli di primavera, il glicine svela al mondo la sua magia.
Mucchi di fiori delicatissimi coprono la pianta, aprendosi all’unisono in pochi giorni e per durare poco più di due, tre settimane al massimo.
Ed è allora che il profumo del glicine ricorda alla natura tutta che la vita ricomincia sempre, in primavera; anche dal legno più duro, anche nell’angolo più sperduto. Anche su quel vecchio arbusto che credevi ormai morto.
Non era morto. Era un glicine.